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martedì 20 luglio 2021

I colori delle emozioni

luglio 20, 2021 0 Comments

Non so se per voi è stato lo stesso, ma per me quest'anno è stato lunghissimo e tremendamente stancante (ho concluso la scuola il 10 giugno, ma sto ancora cercando di ricaricare le batterie).

Come ormai sapete se avete letto i post precedenti o mi seguite su instagram, quest'anno ho avuto il ruolo di "maestra Covid", che altro non era che il buon vecchio potenziamento (almeno dov'ero in servizio io), e spesso è capitato di sostituire anche le colleghe assenti, quindi alla fine posso dire di essere entrata in 15 classi (tutte quelle dei due plessi in cui ho lavorato).

A queste 15 classi si sono sommate poi le 4 di tirocinio all'infanzia, due di piccoli, una di medi e una di grandi.

Vi lascio immaginare la mia testa a fine anno, con nomi che entravano e uscivano in continuazione, con visi che si susseguivano e di cui dovevo necessariamente ricordarmi i nomi per rispondere ai saluti che mi venivano fatti.


Ma questo post non vuole essere un riassunto di come mi sono sentita quest'anno o di cosa ho fatto o non ho fatto, bensì voglio parlare del mio progetto di tirocinio all'infanzia.

Per chiudere bene il mio percorso di tirocinio dell'università, sono stata catapultata in ben due scuole per svolgere le mie 55 ore di progettazione e osservazione.

È stato un delirio, soprattutto riuscire a contare tutte le ore (28 da una parte e 27 dall'altra) e considerato il fatto che andavo nei giorni in cui ero un po' più libera dalla scuola o avevo meno ore, maggio e le prime due settimane di giugno sono state davvero allucinanti!

In una delle due scuole ho fatto per lo più il progetto, che è l'oggetto del post, mentre nell'altra ho osservato e basta... più o meno, perché non riuscivo a starmene in un angolino, sarei impazzita, e poi i bambini erano entusiasti di vedermi.


Il mio progetto di tirocinio ha preso avvio dal libro I colori delle emozioni di Anna Llenas, edito da Gribaudo Editore, a cui ho abbinato alcune attività concordate con l'insegnante accogliente e che ho preso qui e là da Pinterest.

La progettazione di tirocinio di quest'anno prevedeva l'utilizzo del modello CAE, cosa che mi ha messo in notevole difficoltà, ma anche con l'aiuto dell'insegnante accogliente, sono riuscita a compilarla al meglio (spero... la tutor non mi ha mai detto nulla, quindi mi auguro vivamente che sia tutto a posto).

Le attività che abbiamo proposto ai bambini sono state:

* La realizzazione di un libricino in cui il mostro delle emozioni è stato colorato a seconda delle emozioni; i piccoli hanno colorato con gli acquerelli, i medi con le matite colorate.

* L'EmozioMetro sul quale i bambini posizionavano le loro foto in base all'emozione provata.

* I Barattoli delle Emozioni, per questa attività, i bambini hanno realizzato dei disegni relativi alle varie emozioni e poi li hanno inseriti all'interno dei barattoli.


So che forse sono attività piatte rispetto a quelle che propongo di solito, ma sono state molto efficaci, perché sia l'EmozioMetro, sia i barattoli hanno coinvolto i bambini fin da subito e sono stati entusiasti di esprimere le loro emozioni anche attraverso i disegni.

L'ultima esperienza di tirocinio della mia vita è stata stancante, perché, come già detto, andavo all'infanzia nei ritagli di tempo e il mio orario prevedeva 8 ore a contatto con grandi e piccoli, ma è stata anche estremamente gratificante, perché i bambini mi hanno sempre dato la giusta carica per andare avanti.

Questo mi ha fatto capire ancora una volta che il lavoro dell'insegnante è ciò che voglio fare davvero e sono sicura mi porterà ancora notevoli soddisfazioni.


Detto questo, concludo qui, che l'ho già fatta abbastanza lunga per oggi, fatemi sapere con un commento cosa ne pensate di questo progetto e se volete il materiale necessario per realizzare qualcosa di simile.

Vi auguro buona settimana e buona estate, anche se qui e su IG ci sentiremo ancora spesso!

Annette.