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sabato 19 novembre 2022

Diario di una maestra (quasi) esaurita

novembre 19, 2022 0 Comments

Come sta andando quest'anno?


È una domanda che mi sto ponendo ogni singolo giorno, perché questo è veramente un anno difficile.

Sono passata dall'avere l'ansia per non sapere dove avrei insegnato all'avere l'ansia per tutto ciò che potrei proporre a scuola e che potrebbe non essere compreso fino in fondo dai genitori, come è già successo.


Se mi seguite su instagram sapete delle (dis)avventure che ho vissuto da che ho cominciato a lavorare nelle quarte quest'anno.

Sono su due plessi, in una scuola insegno italiano, nell'altra matematica, in entrambe ho le quarte.

Purtroppo sono stata assegnata ad anno iniziato, quindi non ho potuto "scegliermi" la disciplina o la scuola che mi sarebbe andata meglio, perché di certo non avrei scelto di lavorare su due plessi, soprattutto non per insegnare italiano e matematica, materie che reputo fondamentali e che hanno bisogno di essere approfondite ogni giorno e non quando capita (dove insegno matematica, ho 3 ore il mercoledì e 3 il giovedì, ditemi voi come si possa pensare di insegnare tale disciplina in queste condizioni...).

La cosa positiva è che una delle due scuole è quella in cui ho insegnato lo scorso anno e quindi vedo le mie colleghe ogni giorno, anche se in moduli diversi, troviamo sempre il modo di stare in contatto e di scambiarci informazioni e consigli.


Da ottobre ad oggi ci sono stati moltissimi problemi, soprattutto nel plesso in cui ero più contenta di tornare: sui racconti di paura, sul fatto che il mio orario faceva schifo (su questo sono perfettamente d'accordo) ed è stato modificato dalla direzione, sul perché non correggo i quaderni di italiano e molto altro.

Sono state fatte le pulci a noi insegnanti dai genitori.

Genitori che non capiscono che i loro figli stanno crescendo e li vorrebbero sempre carini, coccolosi e che vadano d'accordo con tutti. Peccato che a 9 anni i bambini inizino a capire molte cose, che non vogliano avere sempre mamma e papà che li difendono a spada tratta o che semplicemente si stufino di dover sopportare alcuni comportamenti dei compagni.

Genitori anche che non capiscono che a scuola le esigenze del singolo non sempre sono quelle del resto della classe e che ognuno si deve adattare per riuscire al meglio.


Nell'altra scuola la cosa non è migliore, eh, ma senz'altro più vivibile da quando è arrivata la collega di sostegno per un bambino, pur avendo anche lì genitori che pensano di avere dei figli d'oro... stendiamo un velo, va'.

E poi ci sono le 7 classi in cui faccio friulano: io non so dire di no e questo è il risultato, ovvero 7 ore in più sul mio orario curricolare.

Il primo che mi verrà a dire che noi insegnanti non facciamo nulla e abbiamo pure 3 mesi di ferie pagate (io no di certo, che d'estate sono in disoccupazione), lo sbrano!


Le mie 7 classi in più in 3 scuole comprendono 2 seconde, altre 2 quarte, 3 quinte (che diventeranno 4 a febbraio) e in ogni modulo/classe ho una programmazione diversa.

Almeno da questa settimana ci sono dei simpatici libri di testo studiati apposta per seguire un filo e non andare alla cieca, ma per alcune quarte e quinte sarà un po' difficile fare storia e geografia, soprattutto perché ho concordato di fare altre materie (musica in primis).


Quindi, come sta andando quest'anno?

Sta andando.

Non alla grande come mi aspettavo e auguravo, ma sta andando e procedendo in modo abbastanza spedito.

Devo solo trovare il tempo per: scrivere la tesi, organizzarmi le lezioni e le cose da fare a scuola, redigere i pdp, non impazzire dietro al corso che sto seguendo con una mia collega e riuscire a dare il B2 e gli altri esami di inglese che mi mancano,...

Come dice un motto che vedo spesso online e sull'astuccio della mia collega:

Ce la farai anche st(r)avolta!

Spero, però, di non arrivare veramente stravolta a giugno, perché se no dovrete raccogliermi col cucchiaino.


Prometto che il prossimo post ritorniamo a parlare di didattica e con la condivisione di qualche materiale utile che ho in lavorazione.

Buon fine settimana,

Annette.